Ciao bentrovato/a!! Benvenuto/a nel mio blog!!!
Voglio iniziare il nuovo anno chiedendoti come stai?
E con questo articolo mi propongo di indicarti la strada che mi piacerebbe avessi la possibilità di percorrere, quale? Quella del Coaching ReSonance.
Sistema di coaching decisamente efficace e diverso – in termini di risultati che permette di ottenere – da tutto quello che oggi viene presentato sotto il nome di coaching.
Il ReSonance è un’esperienza! Quando noi realizziamo la maggioranza delle cose che ci riescono bene e meglio nella vita non pensiamo a nulla, le facciamo e basta, siamo nell’esperienza che è parte della vita autentica. Siamo in uno stato in cui le nostre risorse viaggiano al meglio.
Il pensiero nasce quando cominciamo a porre l’attenzione sui problemi da cui non riusciamo a venir fuori, ed allora lì c’è l’interrogativo, cosa faccio, è meglio questo, è meglio quest’altro.
Noi pensiamo quando non sappiamo cosa fare, quando non sappiamo come risolvere. I pensieri si sostituiscono all’azione e girano a vuoto.
Ma il problema non può essere risolto con il tipo di stato in cui viene affrontato, perchè il problema è lo stato, il contenuto non c’entra niente, se siamo nella mente concettuale i problemi non li risolviamo.
Nel ReSonance non si porta l’attenzione sul problema ma si fai esperienza di come essere in stato, di come utilizzare il sistema mente-corpo in modo funzionale ed efficace.
Il controllo del proprio stato d’animo è impegnativo da attuare perchè molte delle cose che influenzano la nostra vita dipendono da fattori al di fuori del nostro controllo.
Vi sono tuttavia momenti in cui riusciamo a non farci condizionare dai fattori esterni e ci sentiamo in uno stato di perfezione, di piacevole armonia, che ci fornisce un riferimento di come siamo quando funzioniamo bene.
Siamo nel flusso, facciamo ciò che c’è da fare in quel momento lì, stando nel presente, e non c’è pensiero, in quello stato in cui tutto si svolge al meglio, provocando in noi una sensazione di esperienza ottimale. Stato in cui le nostre risorse viaggiano al massimo.
Questo stato non è uno stato che deriva da un momento di relax, è uno stato che presuppone il pieno coinvolgimento delle nostre migliori abilità, la nostra presenza totale, la mente e il corpo allineati, la chiarezza della nostra direzione e la capacità di rimanere orientati.
È quando l’atleta esegue la sua migliore performance, l’allenatore conduce la propria squadra nell’eseguire perfettamente la partita, il giornalista scrive il suo migliore articolo, il cuoco prepara il suo miglior piatto, il calciatore segna il suo goal più bello, il fotografo immortala lo scatto perfetto, immergendosi completamente nella natura e permettendo agli animali di adattarsi alla sua presenza, il motociclista ottiene il migliore risultato in gara, diventando un tutt’uno con la moto.
Stato che presuppone l’esperienza ottimale. Questo stato si verifica quando siamo pienamente presenti in quello che stiamo facendo, totalmente coinvolti nell’attività a tal punto che nient’altro ci importa in quel momento.
Stato di massima positività di cui si fa esperienza quando siamo completamente immersi nell’attività che ci coinvolge.
Questo stato è caratterizzato da un elevato coinvolgimento e passione, si è totalmente nel qui ed ora, non si è concentrati sul risultato finale, sulla meta, ma su ciò che c’è da fare adesso, l’attenzione è focalizzata, in grado di notare ogni particolare utile in quel momento, tutti i sensi sono aperti, non si sentono bisogni fisiologici, c’è assenza di paura, di ansia e stress, assenza di auto osservazione giudicante, alterata percezione dello scorrere del tempo, piacere dell’attività stessa, “to be in the zone”o anche“when everything clicks”.
La mente non vaga tra passato e futuro ma è associata interamente al corpo e alle emozioni e le uniche informazioni che filtrano sono quelle utili in quel momento per svolgere quell’attività.
Stato in cui mettiamo da parte qualunque altro pensiero e preoccupazione e siamo concentrati unicamente sul compito che stiamo svolgendo.
Concentrati e attenti sulla attività stessa e sul piacere che si prova nel farla, e non sulle conseguenze, le retribuzioni ed i riconoscimenti che derivano dall’eseguirla.
I momenti in cui assaporiamo questa esperienza ci sono, iniziamo a notare quali sono, e quando ci capita di operare non in reazione ai problemi.
Questi momenti sono quelli in cui generiamo naturalmente i nostri risultati migliori, senza che ci portiamo attenzione.
Quando siamo così tutte le componenti della performance vanno a posto da sole senza bisogno di pensarci… . Sperimentato questo stato, il desiderio sarà quello di riaccedervi e mantenerlo.
Se vuoi fare esperienza del Coaching ReSonance, contattami, inizia un percorso di Coaching one to one, ora è il momento giusto, oppure partecipa alla settimana intensiva di coaching ReSonance invernale ecco il link dove trovi tutte le informazioni
www.simonepacchiele.com/training/corso-coaching-invernale/?ref=2
A presto!
Olga
© Riproduzione riservata
2 commenti
Cara Olga grazie per questo articolo molto interessante.
Alcune volte ho provato questa sensazione di essere in stato di flusso e leggendo mi sono rivista in alcuni momenti mentre dipingevo: mossa da una spinta interiore, (senza pensare altro) ed essere pienamente coinvolta nell’ azione.
Complimenti anche per la foto.
Carissima Antonella, buongiorno!!!
Grazie per essere qui e per aver apprezzato l’articolo.
Immergiti in questa esperienza ogni qualvolta senti il bisogno di provare queste sensazioni e da quello stato prendi le tue decisioni, le risorse di cui hai bisogno si manifesteranno da sé.
Immergiti nel quotidiano, dipingi ciò che ti piace, assapora la tua colazione, il tuo piatto preferito, fotografa ciò che ti piace, ascolta o suona il tuo brano preferito (tu sei una musicista) e la vita si colora… .
Un abbraccio e continua a seguirmi!!
A presto!!! :))))