Terminata una prima sessione di coaching esplorativa gratuita, riflettevo su come è bello e gratificante, dopo un lavoro semplice e pulito, sentirsi dire dal proprio coachee: “sei speciale”, conferma che si è lavorato bene e che si è nella direzione giusta.
Fare coaching è un lavoro di una delicatezza estrema, è la capacità di accogliere l’altro e cogliere nella sua normalità, la sua specialità, la sua genialità, la sua originalità, il coaching stimola ad essere unici, ad uscir fuori, abbracciare la propria esistenza, senza finzioni, senza maschere, fedeli al proprio essere, fino in fondo.
Mi ritrovo molto spesso difronte al mio coachee che fa dipendere il suo star bene da quello che pensano o che gli altri si aspettano da sé e la maggior parte della sua insoddisfazione dipende dal fatto che il mondo non lo riconosce, o almeno non lo riconosce per come lui vorrebbe.
Il desiderio profondo di essere riconosciuti dagli altri, fa vivere nell’apparenza, nell’ostentazione. È necessario smettere di dover solo apparire. Tradire le aspettative degli altri e decidere per cosa vogliamo vivere, se per quello che gli altri si aspettano da noi o per quello che vogliamo noi.
Non si sa più rispondere alla domanda: “cosa vuoi?”
Stai vivendo per qualcosa di vero? Oppure no? Stai vivendo il sogno di qualcun altro? Stai vivendo compiacendo? Stai vivendo di apparenza? Smettila di essere come ti vogliono gli altri. Chiediti: “che cosa voglio io?”
Il coach stimola il coachee ad esprimersi, ad esporsi in prima persona, a tirar fuori un potenziale che neanche lui ancora conosce, sa vedere molto più lontano di quello che il coachee è in grado di fare. Il coachee sperimenta rispetto, accoglienza, ritorna alla verità delle cose e inizia a dare spazio a ciò che conta e nasce il desiderio di non compiacere.
Lungimiranza del coach che è capace di tirar fuori dal coachee quello che neanche immagina, il coachee è come un piccolo seme che germoglia. Il coach ha fiducia nel coachee e aiuta il coachee ad esprimersi, svilupparsi, aprirsi. Il coaching espande le potenzialità, allarga i confini, il coachee si lascia coinvolgere in questo percorso.
Germogliare, fine di qualcosa per l’inizio di qual cosa d’altro. Il coaching rende capaci di prendere decisioni libere da condizionamenti, mettendo da parte i sensi di colpa, le paure e le insicurezze, le distrazioni, i pensieri che si sviluppano nella mente, relativi alla vita passata, ai risultati non ottenuti, al confronto con gli altri. Il coachee tira fuori questa immensa libertà nelle scelte quotidiane, ritrova l’unità di tutta la sua persona, rimette in comunicazione mente corpo e spirito, trova allineamento e centratura, impara ad essere costante e perseverante e soprattutto libero e capace di decidere.
È necessario comprendere che è una falsa prospettiva riporre tantissima fiducia negli eventi esterni, pensare che la nostra vita dipenda da quello che accade intorno, la cosa rilevante nella nostra vita, non è quello che accade, ma la posizione che assumiamo difronte a quello che accade, questo fa la differenza, il nostro benessere non può dipendere dagli eventi, se noi leghiamo troppo la nostra vita agli eventi, siamo in balia della vita. La vita segue una logica che sfugge al nostro controllo.
Quali sono le cose che non sono sotto il nostro controllo? Gli altri, il tempo, le condizioni atmosferiche, le leggi fisiche, le malattie, la morte. Quello che conta è la posizione da assumere difronte a quello che accade, questo trasforma tutto, perché la cosa importante non è tanto la vita esteriore, l’insieme degli eventi che sono intorno a me, ma la mia interiorità.
È sbagliato pensare che risolto un problema, ho risolto il problema della mia vita, ci sarà sempre un altro problema, un’offesa, una contraddizione da sopportare, qualcosa di inaspettato da gestire. Certo dobbiamo evitare le situazioni sgradevoli per quanto c’è possibile, ma non tutto possiamo evitare, ci sarà sempre nella vita qualcosa che darà fastidio, la cosa che conta é passare dalla vita esteriore, dalla vita degli eventi a che posizione voglio assumere difronte agli eventi ed a quello che accade. L’essere umano può decidere che posizione assumere di fronte a quello che accade, saper scendere nella parte profonda di noi dove si gioca la nostra posizione esistenziale.
Se stai cercando chiarezza, se vuoi migliorare la tua vita personale o professionale, le tue relazioni, partendo da CHI SEI quando operi da una posizione di default di perfetto allineamento e centratura, se vuoi individuare la tua unicità, le tue migliori capacità, scoprire i tuoi talenti, manifestarli ed esprimerli, se sei interessato a scoprire COSA VUOI nel profondo con la certezza di operare la scelta più appropriata per te, contattami, inizia un percorso di coaching one to one, prenota la tua prima consulenza gratuita, ora è il momento giusto!!!!
A presto!
Olga Frassetti
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4 commenti
Purtroppo questa è una società dove l’apparenza conta più della sostanza e dove tutti scegliamo di imitare idoli sbagliati! Come sempre, ottimo articolo Olga. Bravissima
Grazie Michele per aver apprezzato l’articolo! L’idolo è qualcosa che riempie un vuoto. La società tende ad uniformare, ed il nostro bisogno di uniformarci è per non sentirci soli. La verità è che abbiamo paura del giudizio degli altri e anche del nostro. Ciò che rende la nostra vita straordinaria è quando scopriamo di essere unici, irripetibili, che la nostra vita è segnata da una caratteristica che nessun altro ha, come le impronte digitali. Continua a seguirmi! Un abbraccio!
Buongiorno cara Olga, interessante questo articolo.
Quello che maggiormente mi ha colpito è il concetto che la nostra vita non dipende da quello che accade intorno a noi, ma dalla posizione che assumiamo difronte a quello che accade. Non è un concetto semplice da mettere in pratica, ma posso dire per la mia esperienza, che è proprio vero.
Grazie perché mi arricchisci sempre e mi dai conferme.
Un abbraccio.
Cara Antonella, la prima a far fatica sono io, dunque, c’è speranza per tutti 😉
Ogni volta che scegliamo di non essere reattivi, difronte a quello che accade, cresciamo, costante continuo miglioramento. Usciamo fuori da comportamenti copionali, ripetitivi, sempre uguali e diventiamo più intelligenti. Una buona decisione non è mai meccanica e reattiva, è una scelta.
Ti abbraccio e continua a seguirmi!