Oggi voglio partire da questo concetto, fare coaching significa imparare ad ampliare la conoscenza di se stessi, comprendere come sono organizzato e vedere che posso sviluppare anche altre competenze e questo fa bene a me ed anche alle persone con cui interagisco, per apprendere questo voglio affrontare il tema dell’arte di dare e ricevere feedback, e comprendere la differenza tra dare un feedback ed esprimere un giudizio.
Il significato letterale della traduzione del termine inglese feedback è retroazione, ovvero l’effetto di un atto, di un comportamento, su colui che l’ha provocato, “risposta ad uno stimolo”.
Nel coaching il feedback è qualcosa che il coach vede e restituisce al suo coachee, attraverso l’osservazione di azioni, comportamenti o fatti messi in atto dal coachee per stimolarlo a migliorare, allargare la sua visione e farlo avanzare in direzione del risultato che vuole raggiungere.
Dare o ricevere un feedback è un’occasione di sviluppo e miglioramento personale sia per chi lo riceve, sia per chi lo dà.
Perché è importante saper dare e ricevere feedback? Perché sono occasioni di crescita e maggiore conoscenza di se stessi e dell’altro. Significa imparare ad ampliare la conoscenza di se stessi. Noi esprimiamo quello che siamo, alcune nostre caratteristiche abbiamo imparato a vederle, rinforzarle, esprimerle al meglio, altre caratteristiche sono rimaste inesplorate.
Vedremo, dunque, come dare e imparare a ricevere un feedback efficace e costruttivo.
Prendetevi qualche minuto e pensate ad un feedback che avete ricevuto e che vi ha dato fastidio, quale emozione vi ha provocato? Rabbia, tristezza o altra emozione? Recuperate la reazione che avete avuto…
Il feedback bisogna non solo saperlo dare ma soprattutto saperlo accettare, quando chiediamo un feedback abbiamo la possibilità di migliorare incredibilmente, bisogna sentire di pancia emotivamente che cosa prova il nostro Ego, sentire la reazione interna emotiva che abbiamo di fronte ad un feedback da parte di un’altra persona.
Facciamo un esempio, un collega esprime un suo parere e dice: “Questo tuo articolo non mi piace”.
Quale emozione si attiva dentro di me? Una parte rabbiosa o una parte triste?
Leggete che tipo di emozione provate e la reazione che avete.
Quando c’è attivazione della rabbia, si ha una scala di intensità, si parte da una leggera attivazione ad una perdita di controllo, l’adrenalina è in circolo, il battito del cuore aumenta, i muscoli si attivano. Quando si attiva la tristezza, l’energia cala, ci chiudiamo in noi stessi, ci diciamo sbaglio sempre, c’è un calo di energia nel fisico.
Allenare l’EGO a ricevere un feedback è alla base dei rapporti umani.
L’emozione che proviamo non è una scelta consapevole, comprendiamo perché scatta e vediamo non come evitare l’emozione ma come gestirla.
Quando subiamo le nostre reazioni emotive non siamo liberi. Il nostro interlocutore dice e dentro di noi si attiva un trigger, scattiamo.
Imparare a gestire l’emozione, non ad evitarla, è un serio lavoro di crescita personale per essere più liberi.
Riflettiamo: prima esplodiamo, poi razionalizziamo, e quell’emozione ha già influenzato il nostro comportamento.
Succede in tutti i rapporti, in famiglia, con il partner, con i colleghi, tra amici, subiamo le nostre reazioni emotive.
Come fare per essere più liberi?
Siamo liberi quando si attiva la neocorteccia, gestiamo l’emozione e ci liberiamo.
Di fronte al collega che esprime un suo parere e dice: “Questo tuo articolo non mi piace”, percepisco ciò che l’altro dice come riferito a me, e mi dico, sono indegno, sono sbagliato, sono incompetente, non visto, quindi non sono degno di essere amato, sono escluso, si attiva il bambino dentro di me, non l’adulto e quel bambino non lo controllo, anche la valutazione che farò dopo sarà inquinata da quel bambino che ha già reagito.
Cosa comprendere per saper accettare e saper dare un feedback?
Feedback non significa giudizio. Giudizio e feedback sono opposti, due concetti diversi.
Il giudizio è sulla persona, sull’identità, su di me, quando la persona sa darmi il feedback, lo prendo come un feedback, io non c’entro. Tu non c’entri, non si parla di te, si parla di un oggetto che è qua tra te e il tuo interlocutore, parla di un oggetto che è in mezzo, tra me e te.
Il nostro Ego vive di paura di essere disconfermato, paura di sbagliare, dunque, paura di migliorare, paura di vivere.
Il problema è che non puoi non sbagliare finché vivi!
Il problema è che significa per noi sbagliare! Sbagliare è una grandissima opportunità per migliorare, sbagliare non è una disconferma, non vuol dire che io sono inferiore. Se tu mi stai dicendo che ho sbagliato deduco erroneamente che vuol dire che io sono sotto di te, il nostro Ego conosce solo questo tipo di relazione, e reagiamo con rabbia per difesa, mentre l’ unico modo che abbiamo per migliorare è sbagliare, tutte le persone che migliorano, migliorano perché vedono dove sbagliano.
Come dare un feedback a sandwich? Basandoci sulla struttura di un sandwich, sopra il pane, all’interno il companatico e sotto il pane. Diamo il feedback evidenziano quello che la persona ha fatto bene, poi quello che non ha fatto bene, ed infine quello che può essere migliorato, consigliando come può essere fatto meglio. Il feedback va rivolto ad un comportamento, un’azione, una situazione e mai all’identità della persona. Bisogna distinguere la situazione dalla persona.
Fare presente cosa sentiamo di fronte ad una situazione che ci infastidisce e non pretendere il cambiamento di quello che l’altro fa. Rispettiamo la libertà dell’altro.
Se stai cercando chiarezza, se vuoi migliorare la tua vita personale o professionale, le tue abilità relazionali, partendo da CHI SEI quando operi da una posizione di default di perfetto allineamento e centratura, se vuoi individuare la tua unicità, le tue migliori capacità, scoprire i tuoi talenti, manifestarli ed esprimerli, se sei interessato a scoprire COSA VUOI nel profondo con la certezza di operare la scelta più appropriata per te, contattami, inizia un percorso di coaching one to one, prenota la tua prima consulenza gratuita, ora è il momento giusto!!!!
A presto!
Olga Frassetti
© Riproduzione riservata
10 commenti
In questo momento di emergenza che inevitabilmente si è trasformato in emergenze, questo suo articolo è davvero necessario e fa riflettere moltissimo, grazie ❗
Grazie Monica!
Bell’articolo, interessante e completo!Non sapevo che la pancia fosse collegata al nostro ego. Grazie di cuore.
Grazie Cristina! Felice di poter condividere! Un abbraccio!
Complimenti cara Olga, davvero chiaro ed efficiente il contenuto. Ho rinfrescato nozioni interessanti e riflettuto ancora meglio su qualche mio aspetto personale. Ad majora, sempre con tanta tanta stima. Un abbraccio
Grazie per essere qui!!! ;)))
Ciao Olga, articolo molto interessante e che mi ha fatto riflettere. Fino ad oggi credevo che tra feedback e giudizio ci fosse una sottile linea di differenza e invece mi rendo conto che questa sia molto più marcata di quanto pensassi. Da (ex) blogger 🙂 provavo una certa rabbia quando ricevevo commenti privi di fondamento, spesso scritti da persone che non avevano neanche letto a fondo il mio articolo. Al tempo li sentivo come un “attacco” alla mia persona e me la prendevo non poco! Col senno di poi, devo ammettere che anche grazie a queste persone sono migliorato non solo come blogger ma anche nel capire i miei limiti e come superarli. Brava Olga, continua così! 😉
Grazie Michele!!! Bello averti qui! Prezioso il tuo feedback!
A presto! ;)))
Mi spiace leggere in ritardo il tuo articolo ma continuo a ringraziarti per i tuoi spunti ricchi e preziosi.Grazie Olga!!!
Buongiorno Giuliana!!! Bello ritrovarti, grazie per essere qui e per aver apprezzato! Continua a seguirmi!! Ti mando un forte abbraccio anche ai tuoi bimbi! 🙂