Ciao!!! E benvenuto/a nel mio blog!!
Oggi prendo spunto da questa foto scattata durante un viaggio in Namibia, riprende il leone e la leonessa dopo l’accoppiamento. Questa foto mi piace tanto per quello che comunica: presenza, centratura, appagamento, godimento del presente, ordine. Esprime il piacere di un momento di riposo.
Esprime la bellezza di ESSERE PRESENTI A CIO’ CHE C’È, di STARE IN CIO’ CHE C’È.
Gli animali vivono pienamente nel qui ed ora. Gli animali sono guidati dagli istinti, gli esseri umani no, l’essere umano è guidato dalla cultura, che modula gli istinti, cultura: istinti appresi.
Gli animali sono chi sono, vivono pienamente la loro vita, gli esseri umani, invece, si nutrono di immagini, di proiezioni, la reattività blocca la possibilità di vedere chiaramente la realtà, spesse volte proiettano il proprio mondo interno all’esterno, ripiegando su comportamenti privi di flessibilità, di attacco-fuga-freezing, tipici di uno stato della mente minacciato.
Quando siamo reattivi, siamo assenti alla realtà.
Facciamo un esempio: un collega ci disapprova, se esercitiamo il giudizio, ‘non avrebbe dovuto farlo’, questo pensiero giudicante provocherà in noi una sofferenza che non riusciamo a dominare, e quindi ci troviamo nella condizione o di attaccarlo a nostra volta, o di fuggire o di immobilizzarci. Diventiamo reattivi, robot, meccanici.
Quando non accettiamo la realtà così come è, e siamo reattivi, non accettiamo il fatto che se quella cosa è accaduta, è successa per le infinite cause che l’hanno preceduta. Siamo attaccati al nostro punto di vista.
La vera libertà dell’essere umano è essere al proprio posto, è saper pensare correttamente, è sintonizzarsi con cio che c’è nel qui ed ora, è saper rispondere, non reagire, perchè l’essere umano è creativo. Accettiamo l’accaduto e dopo si apre l’infinito mondo della libertà.
Non giudichiamo più nulla, diventiamo intelligenti, piuttosto che stupidi… .
Prima di questo siamo dominati dalla reattività e la disapprovazione diventa un trigger che attiva una reazione meccanica, emotiva.
Man mano che la nostra abilità di conoscere noi stessi aumenta diventiamo ricettivi, in armonia, risonanza e in connessione con gli altri.
La ricettività è la nostra esperienza di essere al sicuro.
La reattività è invece una risposta riflessa, combatto, fuggo, mi immobilizzo finalizzata alla sopravvivenza.
Stato aperto ricettivo, stato chiuso reattivo.
Impariamo a notare la nostra reattività e prima di passare all’azione scegliamo quale risposta mettere in atto, restiamo presenti, e il benessere emerge, creando connessione nelle nostre vite, la mancanza di connessione promuove una vita rigida o caotica, stagnante e monotona, o imprevedibile ed esplosiva.
Il pensiero attiva il corpo, è energia, e quando diamo credito ai nostri pensieri, il nostro pensiero diventa la nostra esperienza.
Quando invece siamo ricettivi, siamo presenti alla realtà, non proiettiamo sopra di essa il nostro mondo interiore e non vediamo più ‘leoni’ che ci aggrediscono, ma ‘gattini’, e quando arriverà il ‘vero leone’ saremo pronti ad agire.
Sono cambiamenti impercettibili. Micro comportamenti, che ci portano a prendere decisioni in micro secondi, attimo per attimo, pienamente presenti nel nostro corpo e che ci conducono verso un continuo mglioramento e verso quello che istintivamente riteniamo giusto per noi.
Troviamo la prospettiva ottimale, che ci fa vedere lontano, la pienezza la troviamo se ci apriamo alla verità, se ci mettiamo nel punto prospettico giusto, il senso della vita va colto in prospettiva, l’arte di vivere è imparare il punto da cui guardare la propria vita.
Se siamo a livello basso e qualcuno invade il nostro territorio siamo conflittuali subito, non comprendiamo che spostandoci un po’ c’è spazio per tutti, nella vita c’è abbondanza, se saliamo un po’ vediamo ancora meglio, e se siamo in cielo su una mongolfiera, dall’alto vediamo completamente tutto, ogni passaggio è necessario, comprendere che c’è un tempo giusto per ogni cosa. La vita diventa piena, abbondante, ricca di senso, che ha una direzione, in un crescendo di relazioni armoniche, e quando entriamo in contatto con gli altri ci sentiamo più carichi, carica energetica che cresce nell’incontro con gli altri.
[La mia esperienza è cio a cui decido di portare attenzione -ReSonance]
Se vuoi essere presente piuttosto che attaccare, fuggire o immobilizzarti prenota la tua sessione di coaching, ora è il momento giusto. Ti aspetto!!
Olga Frassetti
© Riproduzione riservata
16 commenti
Questo articolo è veramente ricco di spunti interessantissimi!!!!! Su cui meditare e sperimentare! E che possono veramente dare vita ad un sostanziale ed epocale cambio di prospettiva, di vedere e vivere la vita! Grazie Olga!
In particolare il mio respiro si amplia quando scrivi ” l’essere umano è creativo. Accettiamo l’accaduto e dopo si apre l’infinito mondo della libertà!” Che nella nostra vita ci sia sempre meno reattività, e sempre più presenza, creatività, e libertà vera!
Grazie mille Giovanna!!! Sono contenta che hai colto il significato profondo dell’essere pienamente liberi, presenti e creativi!! Apriamoci alla bellezza e alle sorprese della vita!! Questo tuo commento mi è particolarmente caro per la stima e l’affetto che mi lega a te!! Un abbraccio grandissimo!! E continua a seguirmi!!!… :))))
Cara Olga, leggendo il tuo articolo mi vengono in mente i volti di tante persone che soffrono perchè bloccate nei loro automatismi, e nelle conseguenze non desiderate che essi determinano. Accolgo ed estendo questo invito alla propria consapevolezza emotiva, come tu suggerisci tra le righe, chiave per una corretta gestione delle emozioni stesse, e base per l’instaurarsi di una buona relazione con sè e con gli altri. E’ sempre interessante leggerti, ti seguo con piacere. Al prossimo articolo 😉
Cara Valentina, è un piacere grande ritrovarti qui sul mio blog, ti ritengo persona e professionista adatta a commentare questo articolo per la tua preparazione, formazione e in particolare per la tua grande sensibilità. Un forte abbraccio! E continua a seguirmi!!!! Ti aspetto… ;)))
Ciò che hai scritto mostra la persona che sei…..equilibrata e aperta a 360 gradi.
Per essere liberi bisogna eliminare i pregiudizi, vivere il momento e non essere reattivi.
Non è facile entrare in quest’ottica ma di certo non è impossibile.
Sei una grande.
Cara Annalisa,
sono veramente felice di averti qui sul mio blog, mi hai colpito subito per la profondità d’animo e la tua dolcezza. Grazie di cuore per aver apprezzato e commentato l’articolo!! Continua a seguirmi!! ti aspetto!!! :)))
Ciao, in questo tuo articolo colgo l’ importanza di vivere nel qui ed ora. Riuscire a vivere nel presente è gustare ogni attimo di ciò che stiamo facendo…questo ti porta ad essere pienamente soddisfatta …..direi traboccante come un vaso che viene riempito.
Leggerti, per me, è sempre una crescita.
Grazie Olga
Cara Antonella,
che piacere leggere il tuo commento!! Mi rende davvero felice sapere che mi stai seguendo.
Mi auguro che tu possa sperimentare pienamente la sensazione che descrivi.
Torna a trovarmi, è in arrivo un nuovo articolo!! Ti abbraccio e a presto!! Buona serata!!
Grazie Dottoressa, anche con questo intervento è riuscita appieno nel Suo intenti, appunto farmi riflettere sulla mia quotidianità .
Cara Monica,
sono davvero felice che hai apprezzato anche questo articolo!!! Rimaniamo aperte alle infinite possibilità che la vita ci offre!!! Disposte a vedere e ad agire qualcosa di nuovo!! Un forte abbraccio! Torna a trovarmi!! Buona serata!!
La difficoltà che trovo nell’essere presente è soprattutto relativa ai momenti in cui “NON VORREI” essere presente con tutta me stessa 😀 È facile vivere il momento quando il momento ci piace, ma quando stiamo vivendo un momento difficile o doloroso o siamo in una situazione che ci infastidisce, essere pienamente presenti è proprio l’ultima cosa che vorremmo. Eppure. Eppure pare che anche in questi casi, essere presenti sia l’unica cosa sana da fare. Stare. Come fare a “stare” in un momento di ansia, di paura, di tristezza o di disagio senza che questo si trasformi in un mostro? Come fare per non ingigantirlo? Come fare per fermare la nostra mente che si muove come un frullatore ed attiva tutti quei meccanismi di difesa (la reazione, appunto) che ci inabissano?
Qual’è il metodo pratico per imparare a “stare”?
Cara Elena, grazie per questa tua riflessione!!
Le emozioni negative fanno parte della vita ed hanno la loro giusta funzione! Per comprendere come superarle prendo come esempio il comportamento dei bambini, quando sono arrabbiati, tristi, vivono pienamente quello stato, ma dopo poco sono di nuovo aperti alla vita, a nuove emozioni, alla gioia, al gioco, quella fase è chiusa e la vita riparte, riprende il suo corso naturale. I bambini non dimenticano, semplicemente per loro quel fatto è chiuso, superato, vanno oltre. Ti riporto un episodio di vita vissuta con il mio nipotino più piccolo, Tommy, grande maestro di vita. Dopo un litigio avvenuto tra Tommy ed il fratellino più grande ed un conseguente mio rimprovero, mi sono ritrovata a dover accompagnare Tommy a casa, e lui mi ha spiazzato con la sua risposta, mi ha detto: ‘zia mi accompagni a casa ma non parliamo più di questa cosa’.
Da adulti, invece, rimaniamo attaccati a quella emozione negativa, riceviamo un torto e dopo anni siamo ancora legati a quell’episodio, rivediamo dentro di noi quel film continuamente. I bambini non giudicano, non condannano, non rimangono attaccati alla emozione negativa, ripartono, ed è uno stato naturale.
Il Coaching ReSonance insegna, appunto, a recuperare e stare in questo stato, il mio consiglio è di approfondire il modello.
Resto a tua disposizione per ulteriori domande, non esitare a contattarmi e grazie per essere qui, continua a seguirmi!!! Un grande abbraccio!!! Buona giornata! :))))
Carissima Olga,
che bel blog che hai creato! Con tanti, veri ed interessanti spunti di riflessione! E con tante persone che ti seguono, partecipano e commentano, segno che hai saputo costruire relazioni vere e intense! Mi ha colpito il commento di Elena, che non conosco, ma pone una domanda che anche io mi faccio e che penso ci facciamo in molti. E mi è piaciuta molto la tua risposta! E’ vero: imparare dai bambini. Che prima piangono disperati fino all’ultima lacrima e stanno in quel loro dolore pienamente e l’attimo dopo la loro attenzione è catturata da un giochino, un suono, un’immagine e sorridono divertiti…a volte sono buffissimi perché ridono mentre le lacrime di un attimo prima continuano ancora a scendere lungo le loro gote! Quello che sto imparando è che proprio l’attenzione è la chiave. La nostra attenzione, il nostro pensiero muta, non è fisso, rigido, stabile! Come quando siamo bambini. Poi impariamo ad imbrigliarlo, a fissarlo, ad irrigidirlo e poi..non riusciamo più a fare altrimenti e ci sembra normale! Ma noi siamo molto più fluidi e flessibili di quello che pensiamo. Stare con i bambini, oppure tornare ad esperienze semplici, direi primordiali aiuta!!! Redime!!! Restituisce abilità innate! Ritrasforma la nostra attenzione dal pigro ronzino che corre sempre sulla stessa pista al fiero puledro che cavalca distese sconfinate. Si ferma per mangiare, riposarsi, godersi il momento e poi di nuovo va, libero! Vorrei anche io fare un esempio: nel 2013 ero in Brasile per un’esperienza di volontariato fortissima, con i bambini e le famiglie povere, che ti costringe ad un viaggio verso la vita e verso te! Una delle ultime sere ero chiusa nella mia stanzetta, freddissima ed ero molto sofferente. Giù avevano deciso di organizzare una festa con barbecue, che è la loro specialità per salutare noi volontari che stavamo per andare via! Io ero chiusa nella stanza e avevo deciso di non scendere e ho chiesto a Dio nel mio caso di liberarmi da quella sofferenza e da quella sensazione di esclusione e di inadeguatezza alla vita che non volevo sentire più!!!! E’ stato uno dei momenti più intensi della mia vita! Dopo un po’ mi stavo annoiando e ho avuto voglia e curiosità di scendere, anche se non volevo vedere nessuno e parlare con nessuno, poi ho sentito il buon profumino della carne e la mia attenzione naturalmente mi ha portato li e mi sono guadagnata il mio bel pezzo di pane e carne e salsiccia!!! Era squisita! Non pensavo che si potesse sentirsi a pezzi e allo stesso tempo assaporare con gusto un cibo! E’ stata una sensazione stranissima! Una rivelazione! Anche quando stiamo male possiamo gustare ciò che di buono c’è nel momento e la vita, che è sempre qualcosa di più grande del momento presente! Poi hanno messo la musica, una canzone che mi piaceva molto e ho ballato!!!! e solo dopo sono riuscita a parlare un po’ con qualcuno, e stavo meglio e quella sensazione di prostrazione era passata senza che mi sforzassi! La vita chiama, lenisce, guarisce, richiama, scuote! E’un divenire, a patto che noi non riportiamo attivamente le lancette indietro sempre all’evento che ci ha fatto del male, non guardiamo col binocolo sempre lo stesso punto dell’orizzonte, non fissiamo il nostro pensiero nel momento negativo, ma ci arrendiamo al fatto che continuamente entreremo ed usciremo da momenti belli e meno belli e che la sofferenza non è né eterna, né insormontabile, né pericolosa, ma abbiamo tutte le risorse per attraversarla ed andare nella direzione giusta per noi! Scusate se mi sono fatta prendere dall’emozione e mi sono dilungata!
Grazie Olga per aver creato questo splendido spazio di riflessione, confronto, leggerezza e curiosità! Un abbraccio e Buona settimana!
Cara Giovanna,
grazie per essere qui e per la tua bellissima testimonianza!! Lo sviluppo personale, la realizzazione, avviene insieme condividendo le nostre esperienze e riflessioni, le nostre risorse creative e inesplorate emergono dentro di noi grazie ad un contesto di scambio e di gruppo.
Sviluppiamo la nostra capacità di osservare il nostro pensiero per riconoscere quando ci porta in stati reattivi di attacco-fuga-freezing.
Ciò che ci differenzia dagli animali è proprio la capacità di osservare il nostro pensiero. Osserviamo i nostri pensieri con apertura e obiettività, in modo da acquisire la capacità di gestirli senza perdersi in essi. Ciò può fare la differenza tra un’esplosione e un’espressione.
La riflessione aiuta a guardarsi dentro e comprendere che quello stato disconnesso ed esplosivo non è la totalità di ciò che siamo!
Un caro saluto! Continua a seguirmi e soprattutto continua a fare esperienza del Coaching ReSonance!! Buona giornata! :)))
Ho conosciuto Olga in un modo, relativamente, casuale, perché nulla accade per caso.
Ogni giorno, per mio modesto parere, ciascuno di noi, seppure incosciamente od inconsapevolmente del proprio potere personale sceglie cosa fare, pensare, agire, sentire, dire.
Quanto mi é accaduto nella primavera scorsa.
Quando mi sono imbattuta nel cellulare di Olga, navigando sul Web, alla ricerca di informazioni che potessero offrirmi nuovi inputs di crescita, professionale e non, accomunata dall’interesse per gli stessi argomenti che tratta Olga, lasciandomi guidare dal mio intuito, che ritengo sia una modalità di espressione del potere personale, ho chiamato quel numero di telefono che avevo trovato, al quale, inaspettatamente, ha risposto la voce di una persona dolce e sensibile, molto preparata, con la quale è nata, immediatamente, una buona sintonia di comunicazione, comprensione e compassione emotiva, reciproca.
E’, proprio, da Olga, che ( il mio intuito ed il mio potere personale, non mi avevano ingannato) mi sono arrivate le informazioni che cercavo.
In Olga ho trovato una buona amica, una seria e sincera compagna di viaggio per proseguire il mio percorso di sviluppo personale che ha visto protagoniste, sinora,molte belle persone, fisicamente presenti, e non, ma sempre presenti nel mio cuore, cosi’ spero accadrà con Olga, potendo percorrere lo stesso sentiero di crescita.
Auguro all’amica, collega Avvocato e …spero….collega Coach una bella Vita e che questo nuovo sito Le porti tanto successo.
Un caro abbraccio
Silvia
Cara Silvia, benvenuta e bentrovata qui nel mio blog!!
Nulla accade per caso!!
Quando siamo chi siamo ed i nostri sensi ed il nostro cuore sono completamente aperti, si verifica una cosa straordinaria, l’intelligenza che ci guida è una intelligenza soprattutto intuitiva e ci conduce nella vita con una precisione straordinaria.
La nostra attenzione si focalizza, fornendoci una visione chiara di quella che è la NOSTRA rotta, la NOSTRA direzione.
La nostra struttura interiore ci muove e anziché essere guidati dalle circostanze diventiamo soggetti attivi e troviamo le nostre soluzioni. Vediamo quello che nessun altro vede.
Potere dell’attenzione focalizzata. Presenti e attenti su quello che c’è e sta accadendo nel momento, intorno a noi e dentro di noi.
Stando nel flusso della vita, in risonanza con tutto quello che c’è ora, possiamo realizzare i nostri migliori progetti!!
Un abbraccio grande! Felice di condividere con te l’esperienza del Coaching ReSonance!!!
Continua a seguirmi!! ;)))