“Una freccia può essere scagliata solo tirandola prima indietro. Quando la vita ti trascina indietro con le difficoltà significa che ti sta per lanciare in qualcosa di grande, concentrati e prendi la mira.” (Dalai Lama)
In una antica leggenda giapponese si narra di un samurai bellicoso che un giorno sfidò un maestro Zen chiedendogli di spiegare i concetti di paradiso e inferno. Il monaco, però, replicò con disprezzo: “Non sei che un rozzo villano, non posso perdere il mio tempo con gente come te!”.
Sentendosi attaccato nel suo onore, il samurai si infuriò e sguainata la spada gridò: “Potrei ucciderti per la tua impertinenza”. “Ecco” replicò con calma il monaco, “questo è l’inferno”.
Il samurai riconoscendo che il maestro diceva la verità sulla collera che lo aveva invaso, si calmò ringuainò la spada, ringraziando il monaco per la lezione. “Ecco” disse allora il maestro Zen “questo è il paradiso”.
Il samurai ci mostra quanto sia fondamentale la differenza tra l’essere schiavi di un’emozione ed il divenire consapevoli del fatto che essa ci sta travolgendo.
Nella vita conta lo sguardo con cui vediamo le cose. Noi possiamo vedere male, possiamo vedere con uno sguardo sbagliato le situazioni che si presentano nella nostra vita. Abbiamo bisogno di recuperare una chiarezza dello sguardo. Capacità di saper mettere a fuoco sull’essenziale.
Se non si è liberi da quello che si prova, da quello che si pensa, da quello che si ha, non si è liberi.
E qual è la prova del nove di questa libertà? La capacità di saper gestire quello che sentiamo.
Noi pensiamo di essere liberi perché corriamo dietro e assecondiamo tutto quello che ci passa per la testa, che ci passa davanti, questa non è libertà, è una menzogna.
Ci accorgiamo di essere liberi quando davanti a quello che proviamo, riusciamo ad essere consapevoli dei nostri stati d’animo e dei nostri pensieri, con una forma di attenzione non reattiva, non critica, e riusciamo a non reagire sotto il loro impulso.
Mettiamo in atto un comportamento diverso, che significa approfondimento delle scelte per appropriarsene di più. Impariamo a stare davanti a quella situazione, a quella persona in modo nuovo, ad orientarci… a metterci alla ricerca… non per andare verso, ma per andare dentro le situazioni. Entriamo nella profondità delle situazioni. La profondità si trova nelle cose apparentemente superficiali. Saper guardare nella profondità di cose apparentemente superficiali.
Viviamo immersi tra migliaia di stimoli e di pulsioni, di pensieri, ci sentiamo attratti da diecimila cose contemporaneamente, che cosa è la chiarezza? Non provare tutto questo?
Chiarezza è concentrarsi su ciò che conta, saper scegliere quello che è fondamentale in mezzo a mille stimoli, che ci passano per la testa e per la pancia.
Capacità di non vivere più possedendo le cose, libertà dal possesso.
Sapete perché noi vogliamo possedere, noi vogliamo riempire il nostro vuoto possedendo qualcosa, menzogna estrema, diventiamo solo più affamati, non più appagati. L’unica cosa che possiamo fare è contrastare questa inclinazione. Passare da una logica di possesso ad una logica di dono. Solo le persone libere possono dare qualcosa, perché quelle che non sono libere non possono donare niente.
Prima di centrare il nostro bersaglio, di arrivare alla nostra destinazione, c’è tutta un’educazione, per la fretta di arrivare non ci rendiamo conto di quanto sia utile il viaggio.
Non siamo più abituati all’impegno costante, per questo non capiamo le cose. Va avanti una cultura sbagliata, che tutto bisogna averlo subito e in modo veloce. Non so che cosa voglio, però lo voglio subito.
Recuperiamo lo sguardo che sa mettere a fuoco sull’essenziale. Se l’occhio è semplice e sano anche lo sguardo è limpido.
Nella nostra vita ci sono momenti di grande lucidità, di chiarezza di direzione.
Cosa significa? Significa capacità di saper guardare ciò che conta, in mezzo a delle apparenze estreme, saper fissare lo sguardo su ciò che è importante.
Tutti sperimentiamo dei momenti intensi di gioia nella nostra vita. È una cosa difficile da spiegare, a volte è gioia, a volte è solo serenità profonda, a volte è una forte emozione.
In quei momenti la volontà è mossa verso una direzione di chiarezza e siamo autentici.
È come se un pezzetto di ferro entrasse in un campo magnetico: la volontà si orienta, si fa docile come un pezzetto di ferro a contatto di una calamita. Si sente ciò che si deve fare, e si ha la forza per farlo.
Quando si ha una direzione chiara di ciò che si vuole, di un progetto che si ha delineato per il proprio futuro, si entra in uno stato in cui tutto è possibile.
Si accetta il fatto che qualunque cosa stia accadendo ci sta portando nella direzione giusta, si smette di ossessionarsi su come realizzare il proprio obiettivo, e ci si focalizza sul cosa si vuole realizzare, seguendo le proprie passioni e le proprie inclinazioni.
Sapendo che la direzione è quella, ci dimentichiamo del come e raggiungiamo il cosa vogliamo.
Il percorso di Coaching aiuta a chiarirsi le idee su cosa si vuole e secondo i tempi che sono migliori per ciascuno, a non irrigidirsi sempre in una posizione, ma saper dire quale dovrebbe essere l’alternativa vincente. Stimola a trovare il propositivo nelle situazioni, a proporre qualcosa, a dare significato alla propria vita, non sempre questo significato si trova, ma non possiamo fare a meno per tutta la vita di cercarlo. Cercare questo significato….
Se stai cercando chiarezza, se vuoi migliorare la tua vita personale o professionale, le tue relazioni, partendo da CHI SEI quando operi da una posizione di default di perfetto allineamento e centratura, se vuoi individuare la tua unicità, le tue migliori capacità, scoprire i tuoi talenti, manifestarli ed esprimerli, se sei interessato a scoprire COSA VUOI nel profondo con la certezza di operare la scelta più appropriata per te, contattami, inizia un percorso di coaching one to one, prenota la tua prima consulenza gratuita, ora è il momento giusto!
A presto!
Olga Frassetti
© Riproduzione riservata