Qual è il criterio per scegliere una buona scuola di coaching?
Se vuoi apprendere il coaching o migliorarti nel coaching vai da qualcuno che fa coaching bene, non da chi parla di come si fa, lo vedi, osservi, assorbi e apprendi.
Bateson ha avuto un’idea geniale: “dobbiamo modellare Milton Erickson, poiché fa cose che nessun altro è in grado di fare”.
Un maestro, un bravo coach, ti può dire ciò che vuole, ma quello che è veramente importante, è che ti fa vedere come lavora con il suo coachee, deve prendere un allievo e farti vedere, tu guardi e dopo lo imiti, pian piano migliori, modelli come lui fa coaching, fino a che impari anche tu. Questo è possibile a condizione che tra te e il maestro si instauri un rapporto di fiducia, di risonanza, se tu lo ammiri, lo stimi, allora diventi come lui.
Nel film “Per vincere domani – The Karate Kid”: Il maestro Miyagi è, ancor prima che un combattente, un filosofo del karate ed un maestro di vita per Daniel. Il loro rapporto di amicizia, fiducia, dedizione e stima si rafforzerà e crescerà giorno dopo giorno, pugno dopo pugno, calcio dopo calcio.
Miyagi inizia l’allenamento, con il patto che Daniel non dovrà fare domande sui suoi metodi, qualunque cosa gli venga chiesta di fare.
«Prima lava tutte le macchine. Poi le lucidi con la cera. Devi dare la cera con la mano destra e la devi togliere con la sinistra. Dai la cera, togli la cera. Il respiro lo prendi con il naso e lo emetti dalla bocca. Dai la cera, togli la cera. Non dimenticare il respiro: è molto importante.
(Maestro Miyagi durante gli allenamenti di Daniel)
Daniel, così, riesce a battere il suo avversario Johnnny con un colpo particolare, “della gru”, che aveva visto precedentemente fare da Myiagi.
“La disciplina è il fondamento su cui si costruiscono tutti i successi. – Jim Rohn
Il maestro dice cosa fare passo passo, ed è importante seguire quel che dice, sa cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare, e guida a percorrere una via, se non funziona bisogna andare da un altro, ma ci vuole qualcuno che ha più esperienza di noi, ha maggiori conoscenze, è più bravo.
Naturalmente è importante la scelta, non è che prendiamo il primo che passa. Quindi per un periodo facciamo quello che fa lui, cioè passiamo all’azione.
“È l’attività che converte i sogni degli uomini nella loro realtà.”– Jim Rohn
Per un po’ di tempo, non preoccupiamoci dell’originalità.
Modellando modellando, sviluppiamo quelle capacità e poi mettiamo la nostra originalità, i grandi geni imitano, i mediocri fanno di testa loro e non apprendono niente, fanno di testa loro sempre. Perché dicono io farei così. L’autorità viene anche da un altro etimo, che è anteriorità, viene prima, è più grande di te, ne sa di più.
Una volta, dunque, deciso che quel formatore va bene per noi, per un periodo, non dico per sempre, prendiamolo a modello e soprattutto fidiamoci.
Quando si frequenta un corso di formazione e si inizia ad essere scettici ed a dire questa cosa il formatore la fa bene, questa peggio, questo comportamento mi piace, questo non mi piace, questo si, questo no, non si apprende niente. Quando siamo guidati dall’orgoglio non apprendiamo nulla, facciamo di testa nostra, l’orgoglio impedisce l’apprendimento.
Noi esseri umani abbiamo bisogno di modelli.
Si apprende per modellamento, i bambini apprendono per modellamento, quindi conta moltissimo chi frequentiamo e i maestri che scegliamo.
Siamo la media delle 5 persone che frequentiamo di più! – Jim Rohn
Quando ho imparato a sciare, diversi anni fa a les duex alpes, ho scelto il mio maestro, Max, andavo da lui che sciava magnificamente bene, osservavo Max sciare, vedevo che era molto bravo, non è che mi parlava di come si scia, osservavo i suoi movimenti del corpo, su quale gamba spostava il peso per fare le curve, come posizionava gli sci, come teneva le racchette, l’ho modellato ed ho imparato, ma soprattutto mi sono fidata. E sono stata in grado di scendere da una pista rossa sin dalla prima lezione, senza racchette e con la nebbia, senza vedere nulla davanti a me, semplicemente fidandomi.
Gregory Bateson, antropologo, scienziato sociale, linguista e studioso di cibernetica, ha molto influenzato il lavoro di Bandler e Grinder, fondatori della PNL, fu lui ad incoraggiarli a modellare Milton Erickson, poiché diceva: fa cose che nessun altro è in grado di fare.
Pensate che idea geniale!!
Chi ha modellato Milton Erickson è andato da lui e lo ha osservato, non è che ha chiesto ad Erickson come è il tuo lavoro e lo ha fatto parlare.
È andato da Erickson, ha osservato, ha studiato il suo lavoro, se l’è visto e rivisto, e poi l’ha riprodotto, come si fa quando si va a studiare da un maestro.
In particolar modo Bandler e Grinder hanno studiato Erickson, con filmati e audiocassette. Erickson non faceva niente di meno di quello che facevano altri medici, il come faceva le cose era quello che faceva la differenza.
Bandler e Grinder hanno ripreso questo terapeuta ed hanno iniziato a trascrivere quello che succedeva, quello che diceva, il tono, le pause, l’atteggiamento posturale, come guardava il paziente ecc.
Quello che diciamo e come lo diciamo, i gesti, il tono, la voce, la postura, ha un impatto sulla neurologia nostra e sulla neurologia di chi ascolta.
Dunque, facciamo attenzione a chi frequentiamo ed a chi scegliamo come maestro, guida, coach o mentore….
Un vero maestro è autentico e autorevole. L’autorevolezza nasce quando si è autori di quanto si dice, ed è autentico, è quello che dice, ed è per questo che riesce a stimolare l’apprendimento e ad essere d’ispirazione. Il proprio valore non dipende soltanto da quello che ha o fa ma da quello che è.
Concludo con le parole motivazionali di Jim Rohn, imprenditore americano di successo, esperto nel settore della crescita personale:
“Dopo che sei diventato un milionario, puoi dare via tutto il tuo denaro perché quello che è importante non è il milione di dollari; ciò che è importante è quello che tu sei diventato nel cammino per arrivare ad essere milionario.”– Jim Rohn
Un bravo coach crea per i suoi allievi un contesto dove poter accedere alle proprie risorse e venire valorizzati per come si è.
“Noi tutti abbiamo bisogno un po’ di un allenatore. Quando stiamo giocando la partita, è difficile pensare a tutto.”– Jim Rohn
“Non augurarti che sia più facile, augurati di essere più bravo. Non augurarti meno problemi; augurati maggiori capacità. Non augurarti meno sfide, augurati più saggezza.” – Jim Rohn
“Il successo non è tanto ciò che abbiamo quanto ciò che siamo.”– Jim Rohn
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A presto!
Olga Frassetti
© Riproduzione riservata
14 commenti
Karatè kid!! ? il mio film preferito! Li ho visti tutti e quattro decine di volte!! Viva Miyagi!! Lo voglio anch’io!
Cara Elena,
è proprio così, noi tutti abbiamo bisogno di un Miyagi, di un maestro, di un allenatore, di un coach, quando “giochiamo la partita della nostra vita”. Viva Miyagi!! Grazie per essere qui!! Un forte abbraccio e grazie per i tuoi feedback sempre preziosi. :))))
Complimenti per i tuoi scritti! Veramente profondi e belli. Concordo pienamente per la frase della disciplina che è il fondamento di tutti i successi! Io aggiungo una frase di Coelho:” Allena il tuo cuore. Se saprai controllarlo, sconfiggerai l’avversario. Questa è la disciplina che fortifica il guerriero.”?
Grazie Anna per essere qui!! Benvenuta sul mio blog! L’allenamento del cuore è quello più impegnativo ed è anche quello che conduce alla nostra autentica intuizione, verso la nostra meravigliosa unicità. Grazie per il tuo commento. Continua a seguirmi… un forte abbraccio. ;)))
Ciao Olga!Che coincidenza! Proprio una settimana fa guardavo il film… con un coinvolgimento diverso. Ero catturata da Miyagi e lo osservavo con emozione…Condivido tutto ciò che hai scritto e penso realmente che il percorso di coaching possa mettere in sintonia mente e corpo al punto da sentirsi rafforzati e più inclini ad un cambiamento positivo. Un caloroso abbraccio☺
Carissima Giuliana,
grazie, che bello ritrovarti, vedere che mi segui e che condividi quanto da me scritto.
Prendo spunto dal tuo commento per evidenziare il modello di Coaching ReSonance che attualmente utilizzo, e ribadire la sua funzionalità.
È un sistema di sviluppo della performance straordinariamente efficace, che accompagna la persona in una posizione di “default” che lascia emergere la rappresentazione iconica…il modello originale di come è quando è semplicemente perfetta.
Questo non è uno stato mentale, e non è uno stato semplicemente fisico, è qualcosa di simultaneo, in cui la persona non percepisce più la separazione tra mente e corpo.
Quando questo stato è presente, tutti i dati e gli stimoli che si ricevono sono visti ed integrati come possibilità, non costituiscono più dei vincoli, o delle costrizioni ma vengono sperimentati in relazione a ciò che è possibile.
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Mi auguro che tu possa sperimentare, prossimamente, l’efficacia del modello ReSonance, partecipando live ad un ReSonance Start e se ritieni puoi seguire gli aggiornamenti sulla pagina facebook coaching Italia.
Un caro saluto. A presto! :)))
Complimenti cara Olga…vieni sempre in nostro aiuto con i tuoi suggerimenti, con questi articoli tocchi il cuore….. continua sempre così, sei una persona speciale che vali quanto il mondo…sei unica!!!!!!!!
grazie di esistere….. ti voglio un mondo di bene!!!!!!!!!!!!
Grazie a te carissima Cetty!!! Metto a vostra disposizione le tecniche apprese nel tempo, la mia esperienza professionale e personale, semplicemente quella che sono nel profondo. Ti aspetto!! Un grande abbraccio! A prestissimo! :)))
Ciao Olga,
Il messaggio che trasmetti in questo articolo é per me una conferma a quanto sto vivendo in questo periodo.
…E’ proprio vero…una volta deciso di iniziare un percorso o un cammino di qualsiasi tipo é importante:
– instaurare un rapporto di fiducia con il maestro
– evitare atteggiamenti che impediscono l’ apprendimento come l’orgoglio
– prendere tutto di quel sapere
– apprendere in campo, non per sentito dire.
Sei geniale Olga, grazie perché mi hai fatto riflettere sul risultato che si ottiene adottando questi consigli da te citati.
Quando guardandoti indietro senti dentro un cambiamento e lo notano anche gli altri, allora tutto ha funzionato:
” il Maestro è ciò che dice e ciò che fa”.
Con stima un forte abbraccio.
Grazie Antonella!!! Fa davvero piacere sapere che quanto da me scritto conferma quello che stai vivendo. Ritengo che essere compagni di viaggio e mettere insieme le nostre esperienze porti ad essere educatori di noi stessi.
Questo blog sta diventanto uno spazio comune dove dare espressione a ciò che veramente proviamo e questo mi rende enormemente felice.
Condivido pienamente quanto hai scritto alla fine del commento:“Quando guardandoti indietro senti dentro un cambiamento e lo notano anche gli altri, allora tutto ha funzionato”.
È proprio così un percorso funziona quando è in grado di generare trasformazione, risultati tangibili ed osservabili. Per valutare le capacità di un maestro guardiamo ai risultati che ottengono i suoi allievi. Aggiungo: ciò che ti giova è il tuo sentiero, non importa ciò che dicono gli altri.
Ti aspetto! A presto! ;)))))
Complimenti, ottimo articolo. Brava Olga.
Grazie Michele, sono molto contenta che hai apprezzato l’articolo. Continua a seguirmi, tu sei fondamentale, unico ed insostituibile!!! ;))))
” Quando siamo guidati dall’orgoglio non apprendiamo nulla, facciamo di testa nostra, l’orgoglio impedisce l’apprendimento”. Grazie dello spunto di riflessione, utile per me. Aggiungo che condivido lo spirito e i contenuti dell’articolo, con cui sono entrato in risonanza ;). Complimenti Olga!
Grazie Antonino!! 😉